11 dicembre 2024
Mai come oggi, si comprende l’importanza dell’ascolto all’interno delle organizzazioni.
Le rivoluzioni che hanno interessato la vita delle Aziende e delle Persone dall’inizio del 2020 hanno reso urgente la necessità di ricostruire l’esperienza lavorativa su basi più qualitative.
La capacità di ascolto è, per questo, ritenuta una tra le più importanti competenze professionali “soft”, le quali generano la differenza nei rapporti con i collaboratori e favoriscono il “salto” dall’autorità all’autorevolezza. Saper ascoltare significa anche recuperare un aspetto essenziale della propria dimensione personale nonché una delle caratteristiche portanti della comunicazione efficace.
Ascoltare se stessi e costruire consapevolezza delle proprie emozioni sono veri e propri segnalatori interiori e costituiscono il presupposto dell’empatia, capacità fondamentale per gestire le persone.
È’ molto importante, poi, comprendere che ci sono differenti modi di ascoltare: alcuni sono efficaci, perché facilitano la relazione, e con questa lo scambio di informazioni, conoscenze, idee e punti di vista, comportamenti necessari per l’analisi e la risoluzione dei problemi dell’organizzazione. Altre modalità, che non facilitano l’apertura della relazione, semplicemente bloccano o impoveriscono questi processi.
Se, inoltre, consideriamo il valore della motivazione dei collaboratori, che è sempre più un fattore critico nelle organizzazioni, continuiamo a riscontrare che proprio l’incapacità da parte del “capo” di ascoltare viene citata tra i primissimi fattori che generano insoddisfazione e demotivazione.
Saper ascoltare, infine, non è facile come sembra: richiede sforzo e pratica, ma è comunque una capacità che può essere appresa ed affinata.
Il seminario infatti ha un taglio esperienziale, che è l’unico modo per stimolare la capacità di ascolto: esso intende “guidare” i partecipanti ad esprimere i personali potenziali di ascolto, anche attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche al riguardo.