Su richiesta
All’interno delle organizzazioni troviamo un immenso patrimonio di diversità, rappresentato dalle persone che ne fanno parte.
La capacità di valorizzare e non di appiattire il contributo delle donne e degli uomini, dei giovani e degli anziani, di chi possiede competenze e culture diverse è quella che nel contesto futuro può consentire il reale balzo in avanti per un’azienda. Oltre a garantire il crearsi di un clima di reciproco scambio e di collaborazione che incoraggia le persone a restare e a crescere.
Il Diversity Management nasce negli USA agli inizi degli anni Novanta; la parola chiave è inclusione, che allarga il concetto di integrazione.
Distinguiamo due macro-categorie di differenze: le “diversità primarie” e le “diversità secondarie”. Le prime sono quelle differenze che fanno riferimento ad elementi quali l’età, il genere, l’origine etnica, le competenze/caratteristiche mentali che fanno parte di un patrimonio innato dell’individuo e che non possono essere modificate.
Le diversità secondarie, invece, fanno riferimento ad elementi acquisiti nel tempo come, ad esempio, il background educativo, la situazione familiare, la localizzazione geografica, il reddito, la religione, il ruolo organizzativo, l’esperienza professionale. A differenza delle diversità primarie, queste caratteristiche possono essere modificate più volte o abbandonate nel corso del tempo.
Gestire le risorse umane secondo la prospettiva del Diversity Management significa avere la possibilità di utilizzare le differenze come strumenti per la crescita dell’azienda e dei gruppi di lavoro.
A chi é rivolto:
Responsabili dell’Organizzazione, Responsabili del Personale e Responsabili delle diverse funzioni aziendali.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il Diversity Management
- Nascita del Diversity Management
- Diversità primarie e diversità secondarie
- Strumenti di mappatura delle differenze
Quali differenze nelle nostre organizzazioni?
- Differenze di età: il gap tra i neoassunti e le persone con grande anzianità aziendale
- Differenze di esperienza: il capitale intangibile
- Differenze di genere: valorizzare le esperienze di ciascuno
- Differenze di cultura: radici umanistiche e radici tecniche
- Differenze di etnia: accogliere provenienze diverse
- Differenze di religione: gestione dei tempi
Le leve nella gestione delle diversità
- I piani di carriera
- Flessibilità nell’orario di lavoro
- Flessibilità nella gestione dei processi
Dall’integrazione all’inclusione
- Integrare significa creare un “noi”
- Includere significa far sentire accolti
- Valorizzare l’”io” all’interno del “noi”