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7 e 8 aprile 2022 – 1 e 2 dicembre 2022

L’evoluzione dei mercati negli ultimi decenni, che sono diventati sempre più competitivi, instabili e complessi, ha drasticamente cambiato lo scenario economico internazionale. Ne è evidenza, fra tutti, il fenomeno della globalizzazione, che negli ultimi anni ha generato un’estensione dei “confini” delle supply chain su scala internazionale: in pratica si è passati da uno scenario di serrata competizione tra i vari attori della catena di fornitura, ad una competizione tra “sistemi integrati” fatti di aziende interconnesse, il cui obiettivo si identifica nel comune tentativo di soddisfare il cliente.

L’inevitabile mancanza di controllo “diretto” sui flussi complessivi, all’interno della catena estesa, da parte dei leader di filiera spinge sempre più le aziende a concentrare la loro attenzione sul concetto di rischio ed in particolare su quello di rischio reputazionale

Secondo la definizione di Bennett e Kottasz, “la reputazione di un’organizzazione, o di un’impresa, è la fusione di tutte le aspettative, percezioni ed opinioni sviluppate nel tempo da clienti, impiegati, fornitori, investitori e vasto pubblico in relazione alle qualità dell’organizzazione, alle caratteristiche e ai comportamenti, che derivano dalla personale esperienza, il sentito dire o l’osservazione delle passate azioni dell’organizzazione”.

Il rischio reputazionale, in base a recenti ricerche, è quello ad oggi più temuto dai CEO ed al secondo posto tra i rischi per gli investitori, dopo il rischio di mercato.

 

Possono generare danni reputazionali eventi derivanti da:

  • gravi irregolarità nella qualità del prodotto
  • violazioni etiche
  • crisi operative
  • incidenti in ambito health e safety
  • violazione delle norme sulla privacy
  • interruzione di attività e servizi
  • irregolarità finanziarie
  • partnership negative
  • investigazioni legali e normative
  • accuse riguardo a procedure aziendali
  • scandali che coinvolgono i testimonial del marchio

La brand reputation fa parte degli intangible assets di un’azienda e, nell’attuale contesto di mercato, sta diventando il principale strumento di creazione di valore competitivo: un’investimento a lungo termine.

Ulteriori studi infatti evidenziano come una forte reputazione permetta all’azienda di:

  • conseguire migliori risultati finanziari
  • fronteggiare in modo più efficace periodi di crisi

 

Al contrario la perdita di reputazione genera inevitabilmente:

  • una contrazione nel volume degli affari
  • una contrazione del valore del marchio
  • spese (di contrasto dell’evento, legali ecc.)

 

Diventa quindi strategico per le aziende oggi sviluppare una corretta sensibilità al concetto di rischio reputazionale e dotarsi di conseguenza di adeguati strumenti che possano garantire la sua corretta:

  • identificazione
  • valutazione
  • controllo

 

 

Gli obiettivi del seminario

 

Il seminario si propone di fornire ai partecipanti tutti quegli strumenti, concettuali e pratici, per sviluppare in azienda un modello per la valutazione e la mitigazione del rischio reputazionale.

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