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2, 7 ottobre (14:00-17:30) e 11 ottobre (9:30-13:00)

Il corso si prefigge, non solo di sviluppare le conoscenze teoriche inerenti alla FMEA, ma anche di approfondire le problematiche operative concrete e di fornire gli elementi che consentono di valutare criticamente e migliorare le attuali esperienze applicative

La richiesta di prodotti e processi con livelli di qualità sempre maggiori, parliamo di 0 difetti, a prezzi sempre più competitivi, richiede il potenziamento della capacità di sviluppare prodotti e processi aventi prestazioni intrinseche allineate ai “customer requirements”.

Spesso, invece la qualità del progetto e le capability produttive non sempre soddisfano appieno i target di qualità, che vengono garantiti così, con controlli (e conseguenti scarti interni e rilavorazioni), o raggiunti nel tempo con modifiche successive di progetto e/o processo (con elevati costi in garanzia e perdita di immagine verso il cliente).

Inoltre:

  • L’attenzione sempre più accentuata dei diversi enti regolatori e di controllo non solo rispetto a problematiche di sicurezza ma anche di Compliance, riguardo le performance dichiarate,
  • La sensibilità del mercato anche a singoli problemi, che comunicati sui social media possono avere effetti dirompenti, attraverso la loro diffusione virale rendono evidente l’importanza dell’introduzione di una cultura basata sulla gestione del rischio, aspetto distintivo tra l’altro delle Nuove iso: 9001:2015, che vede tra i suoi strumenti principali l’analisi Fmea

Infatti, la metodologia FMEA è una tecnica preventiva, di analisi strutturata dei rischi di failures relativi al prodotto/processo (considerandone tutto il suo ciclo di vita), dovuti a carenze progettuali e/o produttive, che supporta l’attività di sviluppo dei nuovi prodotti e processi. La FMEA consente di analizzare il prodotto dal punto di vista qualitativo, di producibilità, di installabilità, di serviceability, fornendo una foto ampia e approfondita dei punti critici di progetto e/o processo su cui intervenire.

La FMEA è ormai ampiamente diffusa nei diversi settori industriali (e non solo), ma non sempre le aziende la sanno applicare in modo efficace e trarre quindi il massimo beneficio in termini di riduzione costi, difetti e rischi.

Diverse sono le ragioni: svolgimento tardivo, scarso coinvolgimento interfunzionale, valutazioni poco supportate da dati, ritrosia a colmare la carenze di conoscenza con prove non convenzionali, assenza di gestione dinamica dei follow up, scarso utilizzo di indicatori dei risultati nelle Design Review.

Una applicazione corretta, che eviti l’eccesso di formalismo da un lato e di genericità dall’altro, ne fanno una modalità operativa, particolarmente efficace, con cui realizzare e tracciare le attività di “Concurrent engineering”  quotidiano.

Il corso si prefigge, non solo di sviluppare le conoscenze teoriche inerenti l’argomento, ma anche di approfondire le problematiche operative concrete e di fornire gli elementi che consentono di valutare criticamente e migliorare le attuali esperienze applicative.

 

A chi é rivolto:

Responsabili e tecnici delle aree Qualità, Ingegneria di processo, Acquisti, Produzione e progettazione.

 

PROGRAMMA DEL CORSO

Introduzione
  • Il contesto
  • Fmea e Risk management
  • Fmea e memoria tecnica
  • Ruolo strategico della Fmea nel consolidamento della partnership cliente-fornitore
Descrizione della metodologia
  • Finalità
  • Cenni storici
  • Campo di applicazione
  • I riferimenti Normativi:
  • FMEA di progetto e FMEA di processo
Le componenti della FMEA
  • I clienti (considerando l’intero ciclo di vita del prodotto)
  • Il modo di guasto
  • Responsabilità ed organizzazione:
  • Preparazione della FMEA
Il flusso applicativo
  • Le fasi
  • Criteri per la individuazione del modo di guasto
  • La terna di eventi Causa – modo – effetto di guasto
  • La valutazione della terna: probabilità, gravità, rilevabilità
  • Probabilità: scala e criteri di valutazione
  • Gravità: scala e criteri di valutazione
  • Rilevabilità: scala e criteri di valutazione
  • L’indice di priorità di rischio (RPN)
  • Valutazione iniziale rischio complessivo
  • Il piano di azioni
  • Stima rischio atteso a seguito delle azioni migliorative
  • Sintetizzare i risultati e valutare i benefici
Punti di attenzione
  • Tempi di avvio e svolgimento
  • Scelta del team: rappresentare punti di vista diversi, esperti vs. non esperti
  • Visione dinamica della Fmea
  • L’importanza di far emergere la NON CONOSCENZA
  • Enfatizzare le action volte ad acquisire e validare nuova conoscenza
  • Fmea e altri istrumenti di Risk Tracking
Criteri di scelta delle aree di applicazione
  • La matrice di criticità e altre matrici di selezione
  • FMEA e design Review Operative
Valutazione livello attuale di applicazione
  • Esercitazione: autovalutazione con Check List
  • Risultati e discussione

Programma del Corso

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