20 novembre 2024
La cultura scientifico-probabilistica avviata nel XX secolo è quella più pertinente a descrivere ciò che siamo soliti indicare come la realtà sensibile.
Spesso le aziende sono governate tramite report periodici basati su indicatori aggregati che valutano la variazione del dato corrente rispetto al dato del periodo precedente. Si cerca di darne una spiegazione avanzando anche ipotesi molto “creative” che finiscono per gettare la croce su questa o quella persona. Intanto i risultati non arrivano, le teste cambiano, il tempo passa e rimane un senso frustrante di irrisolto. Tutto ciò avviene perché il singolo dato non viene contestualizzato all’interno di una appropriata conoscenza statistico-probabilistica del sistema.
In una giornata le cose vanno un po’ meglio del solito e nella successiva un po’ peggio. Cercare di capire perché oggi sia andata un po’ peggio rispetto a ieri è spesso una perdita di tempo e prendere decisioni, sulla presunta comprensione del dato puntuale, porta in genere a distorcere il sistema, incanalandolo su una traiettoria divergente rispetto alle nostre aspettative. Gli eventi hanno una componente casuale di cui è velleitario cercare di comprendere le cause, ma è possibile, e questo è il punto, stimare l’ampiezza del campo di variabilità casuale. Fatto questo, il sistema acquista una grado di prevedibilità che ci fa dire che esso è in controllo. Queste considerazioni si applicano alla nostra vita come ai processi aziendali.
Entriamo nel terzo decennio del XXI secolo e ancora non abbiamo interiorizzato completamente l’insegnamento profondo di W.A.Shewhart che, negli anni venti del secolo scorso, ha diffuso un metodo per filtrare il rumore dai dati di processo/prodotto ed evidenziare così il segnale, di fronte al quale bisogna agire. Questo metodo si materializza nella “Carta di Controllo”. I più sanno cos’è ma pochi la usano correttamente.
Questo seminario vuole applicare i fondamenti del pensiero di Shewhart al controllo statistico dei processi aziendali. La parte statistico-matematica è ridotta all’essenziale e spiegata in modo intuitivo. Largo spazio viene dato ai concetti, presentati con casi aziendali e sociali.